La Tecnica

Si comincia per diporto o per curiosità, poi la tecnica, la disciplina, l’estetica dell’arte del tiro con l’arco possono portare alla passione. La caratteristica peculiare del tiro Heki è il lavoro della mano sinistra (TSUNOMI NO ATARAKI) che spinge e torce l’arco : una tecnica tramandata nei secoli, la cui efficacia è stata verificata anche tramite moderni esperimenti nelle Università giapponesi. Dopo alcuni movimenti preparatori molto precisi la freccia tocca lo zigomo (TSUMEAI) e si arriva a NOBIAI, gli ultimi secondi prima dello sgancio, in cui si concentra tutta l’essenza del tiro. Allo sgancio ( HANARE), la freccia scocca, inizialmente, per volontà dell’arciere grazie al lavoro armonico di mano destra e mano sinistra e ad una corretta tensione del corpo. Dopo anni di allenamento assiduo l’arciere è in grado di sganciare con efficacia, naturalezza e colpisce il bersaglio (MATO). Ciò è possibile se la tecnica è vera e corretta e se lo spirito (KOKORO) dell’arciere è sincero. Il kyudo non pone di fronte due contendenti, bensì un arciere di fronte ad un bersaglio, che attesta la corretta esecuzione. In un certo senso si può dire che il kyudoka con la pratica si pone di fronte a se stesso, ai propri limiti, alle proprie potenzialità.

Si tira a piedi nudi su di un pavimento in legno, in un dojo (luogo dove si pratica la Via), in ogni stagione. I bersagli sono situati in un terrapieno coperto, detto AZUCHI. All’inizio della giornata e, soprattutto per i principianti, si tira al MAKIWARA (paglione a distanza di due metri). Questo consente di studiare bene la forma senza la distrazione e l’ansia che può creare il bersaglio. Si usa una freccia in bamboo senza penne. Un allenamento ordinario prevede 100 frecce al MATO, ovvero un bersaglio del diametro di 36cm, di carta di colore bianco, con alcuni centri concentrici di colore nero, posto a distanza di 28 metri. Durante un allenamento completo, ma soprattutto in caso di particolari ricorrenze o in presenza di ospiti, vengono effettuate n. 2 frecce cerimoniali (TAI HAI) al bersaglio : 1 in piedi e 1 in ginocchio. Saltuariamente viene effettuato il tiro a 60 metri (ENTEKI), ad un paglione del diametro di circa n. 1 metro.

La tecnica è la medesima, ma vengono utilizzate frecce più leggere, con penne più basse; la mira viene leggermente alzata.