Il  Dojo

Dōjō (道場, Dōjō), comunemente traslitterato come dojo, significa luogo (jō) dove si segue la via (dō), o anche: luogo per la ricerca della via. Nel caso del Kyudo in cui i bersagli devono trovarsi a 28 metri è obbligatorio che ci sia una area idonea e in sicurezza per chi pratica e per eventuali visitatori. 
Il Dojo ha delle regole precise di rispetto, attenzione e armonia nei riguardi del luogo e dei compagni, il loro scopo è permettere al praticante di raggiungere uno stato di concentrazione inscindibile dalla buona pratica del Kyudo.
All'arrivo al Dojo si saluta istruttore e compagni, si entra rigorosamente senza scarpe entrando con il piede sinistro e uscendo con quello destro. 
Tutti sono responsabili della pulizia e mantenimento del Dojo, prima e dopo la pratica si pulisce e si riordina tutti assieme.
Durante la pratica, si cerca di mantenere il silenzio per non disturbare i compagni e se è necessario parlare di si fa limitandosi al minimo indispensabile e a voce bassa.

Fondato da Ruggero Paracchini, uno dei precursori del Kyudo in Italia, lo Shun Pu Kan (春風館 casa del vento di primavera) ospita regolarmente gli allenamenti di kyudo, ma anche diversi tra i più importanti eventi italiani quali, ad esempio, seminari Heki To-Ryu, Taikai ed incontri dell’Associazione Italiana Per il Kyudo.