L'attrezzatura

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Le frecce

Le frecce (YA) tradizionali sono in bamboo. Queste, al giorno d’oggi, sono poco usate perché molto costose e poco stabili e inoltre richiedono una continua manutenzione. Tradizionalmente le frecce, come alette direzionali, montano penne di grandi rapaci (acquile, avvoltoi, falchi ecc..) questo perché, oltre a impreziosire la freccia, sono sicuramente le migliori penne per resistenza e morbidezza. Oggi vengono utilizzate frecce più resistenti e performanti, in alluminio, carbonio o entrambi gli elementi combinati insieme. Le alette direzionali montate su queste frecce sono, però, sempre naturali (tacchino, oca, ecc…). Le punte sono esterne ma possono essere anche interne, ad ogiva.


Il vestiario

Normalmente di colore corrispondente al club di appartenenza.

– Hakama (gonna-pantalone tradizionale),

– Obi (cintura),

– Keikogi (casacca), che può essere sostituito dal kimono nelle occasioni di cerimonie o eventi formali.
- Tabi (calzini con alluce separato, il loro uso è facoltativo)

L'arco

L’ Arco (YUMI) è di forma asimmetrica; deriva infatti dallo YABUSAME (tiro a cavallo), per la cui pratica l’arco necessita di avere il flettente inferiore più corto, per evitare intralci durante il galoppo. L’arco giapponese tradizionale per la pratica del Kyūdō (tiro con l’arco secondo la tecnica di una scuola giapponese antica) è costruito fin dall’epoca medievale con 2 aste di Bambù che racchiudono un’anima composta da listelli misti di bambù e legni differenti (acero, o frassino, o Rhus Succedanea). La lunghezza dell’arco varia in funzione dell’altezza del tiratore, al giorno d’oggi la lunghezza standard è di circa 2,25 metri. In funzione del tiratore cambia anche la potenza che può variare da circa 10kg fino a 30 kg.

Il costo di un arco di bambù fabbricato in modo artiginale ha dei costi molto alti e è raccomandato solo ad arcieri esperti perché richiedono una continua manutenzione e uso corretto per evitare rotture o deformità.
Decisamente più accessibili e di facile uso sono gli archi moderni in fibra di carbonio e fibra di vetro, richiedono molta meno manutenzione e possono restare immutati per anni e anni.

Come il processo di costruzione, partendo dalla scelta del bambù, passando per innumerevoli passaggi fino all'arco finito è particolarmente complesso, per chi vuole cimentarsi nel costruirsi il proprio arco, cè la possibilità di acquistare archi di bamboo “non finiti”, cioè solo incollati, questi archi sono detti FUJIBANASHI, che vengono poi lavorati dallo stesso arciere, in base alle proprie esigenze di tiro.

 


 


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Il guanto

Il guanto (YUGAKE) è a tre dita, con un rinforzo rigido in legno detto BOSHI ekake una tacca nel pollice destro per la trazione della corda, come per l'arco e le frecce, ogni arciere ha il dovere di prendersene cura e mantenerlo sempre pulito e in buone condizioni. Per proteggerlo dal sudore della mano si utilizza un sottoguanto in cotone o altro tessutto naturale.
Durante gli allenamenti di simulazione del tiro da guerra si utilizza il guanto da guerra. Questo guanto non ha parti rigide, ma solo parti rinforzate, questo perché in passato non c’era tempo di toglierselo prima di impugnare la spada.

 

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Gli antichi samurai vestivano anche l’armatura e, pertanto, il tiro da guerra, che viene ancora oggi praticato solo dagli appartenenti della Heki To Ryu, ha delle posizioni leggermente modificate. Questo perché l’armatura limita alcuni movimenti.